'IL PRIGIONIERO DEGLI ASBURGO'

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centrostudigioacchinoenapoleone
view post Posted on 4/11/2011, 20:48




'IL PRIGIONIERO DEGLI ASBURGO'

Massimo Lomonaco - ''Non sono che un imbarazzo'': sono le parole di un ragazzo che ha solo 21 anni. E' stato l'Aiglon (l'Aquilotto), figlio dell'Aigle (l'Aquila) l'imperatore Napoleone Bonaparte. Ora sta morendo ed e' da solo, perso nei meandri della Storia da cui l'hanno tenuto accuratamente lontano, perchè 'Il re di Roma' non doveva avere alcun ruolo. E, ben conscio di tutto questo - prigioniero degli Asburgo -, fu lui stesso ad ammettere: ''la mia nascita e la mia morte, ecco tutta la mia storia''.
Al figlio di Maria Luisa d'Austria e di Napoleone, Alessandra Necci ha dedicato un libro molto accurato disegnando il ritratto di un ragazzo che, dopo la nascita, non vedrà mai più il padre, prigioniero a Sant'Elena, e che non regnerà mai. Eppure - come volle Napoleone che a modo suo amo' molto il figlio e per il quale scappo' dall'Elba - il 'Re di Roma' nacque con grandissime aspettative. La scelta del titolo fu mirata con cura per assicurare al neonato un potere politico reale sui domini italiani: ''Gli affari della religione - disse l'Imperatore - sono stati spesso confusi con gli interessi di uno stato di terzo ordine al quale vennero sacrificati...A questo scandalo ho posto fine per sempre. Ho unito Roma all'Impero...''. Ma il destino, e soprattutto gli equilibri politici della Restaurazione, giocarono in modo profondamente diverso: l'erede di Napoleone, ex terrore dell'Europa conservatrice e oramai prigioniero, non doveva regnare. Per questo Maria Luisa, alla quale fu assegnato il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, non pote' neppure trasmettere il titolo al figlio.
''Non si sa - ammise uno dei suoi più stretti fedeli - come chiamarlo''. E cosi' l'Aiglon trascinò i suoi giorni in un esilio dorato, ma senza senso. Solo grazie all'insistenza della madre, Francois-Charles divenne infine duca di Reichstadt. Anche da morto, il figlio di Napoleone - largamente 'austricizzato' negli anni che visse - non conobbe pace: Necci ricorda che la restituzione delle sue spoglie alla Francia nel 1940 fu un atto di Hitler. Un 'regalo' al regime di Vichy: le spoglie di Napoleone II tornarono in patria nel ''silenzio e nel distacco - scrive l'autrice - di un paese oppresso dalla dominazione nemica''.
La bara arrivo ''senza clamore'' alla Gare de l'Est, passo' lungo le Tuileries (dove il piccolo era nato) per essere poi tumulata a 'Les Invalides', accanto al padre. Solo in quel momento ritorno' ad essere francese.
L'epitaffio più calzante era stato scritto il giorno della sua morte, il 22 luglio del 1832: ''Non è stato fatto nulla per salvarlo. Non per un disegno preciso ma per indifferenza. Non c'era nessuno che lo amasse, tranne l'imperatore, ma quest'ultimo era troppo occupato per occuparsi del malato con la sollecitudine di un padre''.
foto: ansa.it – giovedì 3 novembre
 
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