Napoleone e la Città eterna un amore forte, ma a distanza

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view post Posted on 20/4/2009, 08:37




Claudo Rendina - Napoleone Bonaparte a Roma non c' è mai stato. Eppure la sua personalità si è fatta sentire sulla città. I suoi generali hanno segnato la storia di una Roma napoleonica in due tempi: prima tra il 1798 e il 1799 con la Repubblica Giacobina, sotto il pontificato di Pio VI, e poi tra il 1809 e il 1814, con l' abolizione del potere temporale del Papa, che allora era Pio VII. Peraltro la grande considerazione che Napoleone ebbe per Roma si può anche sottolineare per il soprannome di "Re di Roma" da lui dato al figlio, il matrimonio della sorella Paolina Bonaparte con il principe Camillo Borghese, la residenza della madre nel palazzo di Piazza Venezia e quella del fratello Luciano, con il quale i Bonaparte divennero patrizi romani come principi di Canino e posero radici nella città, con le nipoti sposate a nobili romani. Per tutte queste ragioni appare giusto e importante il convegno su "Napoleone e Roma", che si terrà dal 25 al 27 novembre a Palazzo Primoli, con una serie di visite ai luoghi napoleonici. A cominciare dallo stesso palazzo, che è in via Zanardelli, abitato dalla nipote di Luciano, Carlotta, moglie del conte Pietro Primoli, e ristrutturato nel 1909 dal figlio Giuseppe per le modifiche della zona a seguito della costruzione dei muraglioni e l' apertura del lungotevere. Il palazzo è oggi la sede della Fondazione Primoli, custode di una biblioteca eccezionale di studi napoleonici, con alcune sale che hanno mantenuto la decorazione dei primi dell' Ottocento, come testimonia l' aquila dei Bonaparte. Ma oltretutto nel palazzo sorge il Museo Napoleonico che fu donato dal conte Giuseppe alla città di Roma. E qui Napoleone si sente al vivo dal dipinto di Chabod, che lo raffigura a cavallo, ai volumi posseduti dall' imperatore a Sant' Elena, oltre alle sue tabacchiere, tra le quali una di tartaruga nera e oro con tre monete donata dai ministri francesi a Napoleone primo console, e l' orologio regalato da Napoleone al fratello Giuseppe. E poi ci sono i ritratti delle donne di casa Bonaparte: Elisa, Zenaide, Carlotta, raffigurate in dipinti, statuette e medaglioni, con una sala dedicata a Paolina dove si può ammirare il calco del suo seno destro fattole dal Canova. Nel palazzo sarà opportuna anche la visita al Museo Mario Praz, sebbene indirettamente collegabile all' ambiente napoleonico, con quella collezione di arredi riunita dal celebre anglista romano per documentare fedelmente una dimora ottocentesca. Fuori del palazzo è da non perdere una visita alla Villa Paolina, residenza della sorella di Napoleone e oggi sede dell' ambasciata di Francia presso la Santa Sede. E qui sono da ammirare le stanze decorate dal Pannini ma fatte rinnovare da Paolina con una serie di dipinti, come la tela ad olio del soffitto in una stanza al pianterreno, raffigurante Atalanta e Ippomene; anche se molti dipinti sono andati dispersi, come quelli relativi a paesaggi egiziani che ricordavano la campagna d' Egitto. Quanto mai ghiotta l' opportunità di una visita alle Sale Napoleoniche del Quirinale, normalmente chiuse al pubblico. L' itinerario romano sulle tracce di Napoleone potrà concludersi a piazza del Popolo, concepito in uno schema urbanistico tipicamente parigino, fino alla terrazza del Pincio con il piazzale che è proprio dedicato a Napoleone, ideatore architettonico - sia pure da lontano - di questa zona di Roma. E per tutte queste visite si potrà contattare la segreteria del convegno "Napoleone e Roma".
fonte: Repubblica, 14 novembre
 
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